PLATONE:LA TEORIA DELLE IDEE






Platone si domandava quale fosse il bene e in generale quali fossero le virtù a cui il sapiente doveva ispirarsi per promuovere un rinnovamento sociale e in che modo si possa giungere a conoscerli.

Per Platone il bene era una cosa soggettiva, poiché ciò che è bene per qualcuno può non esserlo per qualcun altro e viceversa.


Platone formula così un idea o meglio dire una teoria ovvero che deve esistere un idea assoluta del concetto a cui si fa riferimento e che abbia una sua realtà al di fuori degli ambiti dove il concetto viene usato.Infatti se noi attribuiamo a delle cose l’aggettivo buono per esempio “ gli dei sono buoni” o “l’acqua che beviamo è buona”, serve che queste affermazioni abbiano senso è necessario che l’aggettivo buono esprima qualcosa di permanente e che abbia una sua “realtà” al di fuori degli ambiti in cui viene usato.S

Se non esistessero dei parametri oggettivi a cui riferirsi per dare un giudizio,  non si potrebbe affermare nulla avente un valore universale.

 

LA SECONDA NAVIGAZIONE 


Nel pedone Platone elabora la teoria delle idee facendo ricorso ad una metafora marinara :

- la prima navigazione si realizzava sospinti dal vento

- la seconda navigazione comportava una volta subentrata la bonaccia il ricorso ai remi


Il filosofo sostiene di aver compiuto la prima navigazione sospinto dalle ricerche dei filosofi naturalisti → ponevano l' archè in un principio materiale


Per poi intraprendere, deluso dalla precedente, un' ulteriore navigazione basata soltanto sulle proprie forze , che lo conduce alla scoperta del m ondo delle idee .

PLATONE SI DOMANDA SE LA CAUSA DI CIO' CHE È SENSIBILE MUTEVOLE PERITURO NON POSSA ESSERE QUALCOSA CHE TRASCENDE IL SENSIBILE STESSO E CHE ABBIA LE CARATTERISTICHE DELL' IMMUTABILITÀ, ETERNITA, E ASSOLUTEZZA .


In effetti se ad esempio ci chiediamo il perchè di Socrate in carcere possiamo individuare

cause materiali e meccaniche  ma il vero perché è di ordine

superiore e morale



Possiamo porre perciò l'essere in 2 piani 

IL MONDO DELLE COSE → Fenomenico e visibile

IL MONDO DELLE IDEE → meta - fenomenico e invisibile


LE IDEE E LA LORO NATURA 

La parola idea per Platone non è un concetto astratto ma una vera e propria entita' di natura differente rispetto al

sensibile e indipendente dalla nostra mente; esse costituiscono i criteri e le cause di verita' delle cose 

IDEE 

→ sostanze immutabili e perfette poste in un altro mondo chiamato IPERURANIO (al di la' delle cose visibili)

→ non relative al soggetto m a aventi una natura assoluta , sono per cio' cio' che Platone considera il vero essere



Secondo tre modalità che Platone chiarisce nei dialoghi della maturità è però erroneo considerare la distinzione del piano intelligibile e di quello sensibile. Innanzitutto egli parla di una relazione di mimesi (imitazione) tra i due piani, sostenendo che le cose imitano le idee; parla anche di una relazione di partecipazione o metessi, nel senso che le cose sensibili partecipano in qualche modo alla perfezione delle corrispettive idee nel mondo ideale; in terzo luogo parla di presenza o parusia delle idee nelle cose, nel senso che il mondo sensibile non è che una rivelazione o espressione visibile di quello ideale.


Secondo Platone le idee sono distinte in due grandi tipologie:

a. le idee di valori morali, estetici e politici;

b. le idee di enti geometrico-matematici;

Esistono inoltre anche le idee di oggetti naturali, artificiali o manufatti.

Platone riuscì anche a superare alcune aporie che la concezione di Parmenide portava con sé. Infatti se Parmenide si era fermato all'affermazione che l'essere è ed è identico a se stesso, Platone afferma che ogni idea è, da un lato, identica a sé stessa ma, dall'altro, diversa da ogni altra idea. Dunque, secondo l'analisi platonica, anche il non essere partecipa dell'essere. Platone rileva inoltre come ogni idea sia in uno stato di "quiete" considerata in se stessa, ma di "movimento" se vista in relazione alle altre idee. In sintesi, l'idea ha cinque attributi fondamentali:

1. l'essere;          4. la quiete;

2. l'identico;       5. il movimento.       

3. il diverso;



b. le idee di enti geometrimatematici;

Esistono inoltre anche le idee di oggetti naturali, artificiali o manufatti.

Platone riuscì anche a superare alcune aporie che la concezione di Parmenide portava con sé. Infatti se Parmenide si era fermato all'affermazione che l'essere è ed è identico a se stesso, Platone afferma che ogni idea è, da un lato, identica a sé stessa ma, dall'altro, diversa da ogni altra idea. Dunque, secondo l'analisi platonica, anche il non essere partecipa dell'essere. Platone rileva inoltre come ogni idea sia in uno stato di "quiete" considerata in se stessa, ma di "movimento" se vista in relazione alle altre idee. In sintesi, l'idea ha cinque attributi fondamentali:

1. l'essere;          4. la quiete;

2. l'identico;       5. il movimento.    

3. il diver






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