Epicureismo e Scetticismo

1. Il fondatore dell’epicureismo fu Epicuro. Questa filosofia e anche detta filosofia del giardino perché sembra che Epicuro fosse solito raggruppare i suoi discepoli in giardino per discutere svariati argomenti e tematiche. Fu rivoluzionario perché nel giardino ammesse per la prima volta sia donne che schiavi.

Può dirsi il naturalismo filosofico o filosofia della natura che indicava il principio secondo cui l'unico campo in cui l'uomo può produrre era natura, dove si fanno esperienze le quali tendono a migliorare la coscienza dell'uomo. Il mio cervello funziona bene solo nella natura perché tocco l'esperienza con mano. La coscienza se prende spunto dalla natura deve basarsi sulla sensazione del rapporto natura-uomo. I 5 organi di senso trovano il nesso tra ciò che è esterno ed il mio essere interno.

ex. vedo l'albero con l'occhio: mettendo in funzione l'occhio, il quale filtra le caratteristiche della natura, passandole nella mente dove le analizza, creando i concetti.

Senza gli organi di senso non capiremmo la natura e il suo meccanismo; sono dunque gli strumenti fondamentali che mi permettono di capire e analizzare alcuni interrogativi sull'esistenza sul me stesso.

Oltre a citare Lucrezio si tocca anche Fedro con le sue favole nelle quali si serve di un animale per trasmettere un simbolo;

ex. La volpe e l'uva rappresentano la presunzione: la volpe vuole mangiare l'uva ma col tempo questo inizia a svilupparsi verso l'alto fino a tal punto che la volpe non riesce a raggiungerla. Così, inventa la scusa dicendo che fosse aspra, per nascondere il suo fallimento. Con questo si rappresenta l’uomo quando non può arrivare in qualcosa e lo scredita.

Anche da un punto di vista morale l'epicureismo ritiene che i valori devono essere ricercati nella natura perché è lì che l'uomo è felice in funzione al riscontro che ha con il mondo materiale.

Dobbiamo rispettare la natura perché non è esterna noi ma interna; Infatti come la natura si nutre di noi anche noi ci nutriamo dalla natura, grazie a ciò che ci dà. Non essendo esterna a noi ma Inter umana, necessita una morale naturalistica. Questa concezione è pensata come una sorta di etica laica, cioè si indica colui legato non ai principi ecclesiastici o divini. I principi, infatti, non vengono basati su Dio perché è una figura irraggiungibile, ma sulle fonti su cui si basa la vita, quindi tutto il contesto materiale in cui vive l'uomo come tutto ciò che è biologico o anche i rapporti umani.

2.  Lo scetticismo si afferma tra il IV e il III secolo avanti Cristo. Questo termine viene dal greco scheptomai e significa: investigare, cercare. Afferma che l’uomo è impossibilitato nel dare un giudizion totale e definitivo sulla natura perché, ciò che noi conosciamo è una parte del tutto ed è ciò che appare ai miei sensi, non la sostanza totale. La via migliore per essere felici e quella dell’A-TARASSIA, cioè: senza agitazione, imperturbabile.

Il contrario di dogma infatti: il dogma indica una concezione massima, una verità assoluta e indiscutibile. Lo scettico, dice invece che dove viviamo non c'è nulla di assoluto perché l'intelletto umano e come gli occhi; essi hanno una visuale ristretta solo a dov'è rivolto lo sguardo e anche quella parte non è l'essenza ma ciò che l'occhio riesce a percepire, l'esteriorità. Dunque quello che vedo è parziale e apparente.

Lo scettico non si sofferma su ciò che gli appare, non dogmatizza nulla di ciò che appare.

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