LETTERA A MENECEO DI EPICURIO

 "Non si è mai troppo giovani o troppo vecchi per la conoscenza della felicità" •è importante occuparsi del benessere dell'anima:

-da vecchio=per sentirsi giovane

 -da giovane=per non temere il futuro

Cosa bisogna fare per essere felici?

•Non temere gli dei gli dei esistono, ma non sono come il presenta li popolo o la tradizione letteraria, contraddicono la

concezione innata che ognuno di essi. Gli dei sono perfettamente felici, passano li loro tempo tra

loro, non considerano gli

uomini perché li riconoscono come estranei

•Non temere la morte: li godere e li soffrire sono collegati al sentire; la morte, invece, è l'assenza del sentire. Avere paura della morte, quindi, vuol dire solamente essere afflitto dall'attesa che comporta turbamento.

"quando noi viviamo la morte non c'è, quando c'è lei non ci siamo noi"

•Godere dei piaceri naturali: ossia mangiare, bere, dormire e non considerare desideri futili. Il piacere è li bene primo e, una volta raggiunto li piacere, il corpo non ha bisogno di nientaltro.

•Il dolore è sopportabile e da esso può scaturire anche il bene: dopo grandi sofferenze è possibile provare grandi piaceri. •Godere delle piccole cose: "una ricca tavola non fa la dolcezza della vita felice"

•Il bene supremo è la saggezza: bisogna esaminare le cause di ogni scelta o rifiuto per non essere condizionati.


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